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Cattedrale di Caltanissetta – Duomo di Santa Maria la Nova

La cattedrale di Caltanissetta, situata nel centro storico della città, venne costruita tra gli anni 1560-1620 e fu aperta al pubblico nel 1622. Venne intitolata così per distinguerla dalla Chiesa Madre, eretta nel Cinquecento ai piedi della fortezza di Pietrarossa, e che venne conseguentemente soprannominata “la Vetere”. All’interno vi si trova la Cattedra del Vescovo della Diocesi di Caltanissetta.

Abbazia di Santo Spirito

L’abbazia fu commissionata dal conte Ruggero e realizzata su un antico casale arabo a sua volta costruito probabilmente su un edificio di culto già esistente in epoca bizantina, dedicato allo Spirito Santo. La chiesa, consacrata nel 1153, possiede notevoli elementi artistici, quali il fonte battesimale e i numerosi affreschi che ricoprono le pareti interne.

L’interno, realizzato secondo il gusto tardo barocco, presenta delle cappelle laterali all’interno delle quali sono poste le tele del pittore palermitano Vito D’Anna, eseguite tra il 1752 e il 1756.

Ai lati dell’altare maggiore sono invece poste due pregevoli statue di scuola serpottiana di fine ‘700, raffiguranti la Fede con l’elmetto e la Carità. Sull’altare maggiore è possibile ammirare infine la statua dell’Immacolata Concezione.

Chiesa di Sant’Agata al Collegio

La chiesa di Sant’Agata al Collegio venne costruita tra il 1600e il 1610 su una preesistente chiesa, anch’essa dedicata a Sant’Agata, mentre i lavori del contiguo Collegio gesuitico (da cui la chiesa prende il nome) iniziarono nel 1589 e terminarono solo nella seconda metà dell’Ottocento. La chiesa, con impianto a croce greca, è certamente una delle più ricche della città. Il collegio oggi ospita la Biblioteca Comunale Luciano Scarabelli e il Liceo Musicale.

Chiesa di San Sebastiano

Sorta intorno al Cinquecento come omaggio al Santo da parte della popolazione per la liberazione dalla peste, la chiesa di San Sebastiano è situata in Piazza Garibaldi, proprio di fronte alla Cattedrale.

La chiesa fu più volte ridimensionata e restaurata. Nel 1711, ad esempio, fu modificata nel senso della lunghezza per cedere spazio all’antistante piazza. In quella occasione fu abbellita sia all’interno sia nel prospetto principale. L’elegante facciata, progettata dall’architetto Pasquale Saetta sul finire dell’Ottocento, è arricchita da colonne appartenenti a tutti e tre gli ordini classici: nella parte inferiore le doriche, al centro le ioniche ed in cima le corinzie. Vi sono inoltre bifore e nicchie in cui sono collocate alcune statue dello scultore Biancardi. Le sculture della parte centrale rappresentano i santi Pietro e Paolo, mentre nella fascia superiore, si può ammirare San Sebastiano trafitto dalle frecce, posta in memoria del suo martirio.

Chiesa di San Domenico

La chiesa di San Domenico è stata fondata nel 1400 dopo l’arrivo dei Moncada a Caltanissetta. L’edificio venne costruito al centro del quartiere Angeli, dove allora non esistevano altre chiese.

La costruzione della chiesa si intreccia con la storia della città e della famiglia Moncada. Antonio Moncada, infatti, nel 1458 per ereditare il suo titolo, dovette rinunciare all’abito talare e, pertanto, come “risarcimento” all’ordine domenicano, cui apparteneva, fece costruire una chiesa con annesso convento. La chiesa continuò ad essere arricchita e migliorata nel tempo.

Il prospetto della chiesa, convesso nella parte centrale e concavo lateralmente, fu costruito, ad esempio, nel Seicento, ed allo stesso periodo risale la preziosa tela del toscano Filippo Paladini, dipinto che ritrae la Madonna del Rosario. Questa tela ha un’importante valenza storica, oltre che artistica, in quanto vi sono ritratti i figli del conte Francesco Moncada.

Monumento al Redentore

Il monumento al Redentore si trova sulla vetta più alta del Monte San Giuliano, che sovrasta tutta Caltanissetta. Si tratta di un piedistallo contenente nel suo interno una cappella, che inizia a pianta quadrata e diventa circolare per concedere un adeguato appoggio alla statua del Redentore.

All’inizio del XX secolo vennero commissionati da papa Leone XIII diciannove monumenti a Cristo Redentore, una in ogni regione d’Italia (all’epoca 19). Tra le regioni che risposero all’appello del Papa vi fu la Sicilia che scelse come luogo per l’erezione del monumento la vetta del Monte San Giuliano, nel cuore dell’isola. Il progetto fu affidato all’architetto Ernesto Basile, figlio di Giovan Battista Filippo Basile (l’architetto del Teatro Massimo di Palermo).

Chiesa di Santa Maria degli Angeli

La chiesa di Santa Maria degli Angeli (detta la Vetere) sorge a ridosso del Castello di Pietrarossa, sul lato settentrionale di quest’ultimo. Fu la seconda parrocchia della città, divenuta sede parrocchiale cittadina nel 1239 e, in seguito, regia cappella di Casa Sveva.

Il nome originale sembra essere quello di Maria Santissima Assunta, poi cambiato in quello attuale, in seguito alla donazione di un dipinto della Madonna degli Angeli, oggi conservato nella chiesa del Collegio di Maria.

Chiesa di San Giovanni

Situata nella parte più antica del centro storico, non lontano dalla chiesa di San Domenico, venne fondata intorno al 1100. Completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruita nel 1945. Presenta una sola navata nella quale trovano posto tre scomparti laterali con annessi altari. Nel prospetto realizzato in pietra arenaria spicca un asse determinato dalla sovrapposizione degli elementi portale-edicola-finestrone.

L’interno della chiesa, invece, è decorato con gli affreschi del Pollaci. Tra le opere presenti ricordiamo: l’Immacolata, piccola statua opera del Biangardi; il San Giuseppe in legno realizzato nel XVIII secolo ed infine un dipinto di San Giuseppe realizzato dal Pollaci. Nel 2008 la Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali di Caltanissetta ha eseguito dei lavori di restauro che hanno interessato sia l’interno (conservazione di stucchi e dipinti) che l’esterno del luogo di culto (realizzazione di una copertura con capriate in legno lamellare).

Collegio di Maria

Costruita in epoca Normanna, successivamente all’edificazione dell’abbazia di Santo Spirito, sembra sia stata consacrata nel 1100. Intorno al 1400 la parrocchia fu trasferita ad altre chiese, a causa delle sue ridotte dimensioni e, nel 1622 venne definitivamente assunta dalla chiesa di Santa Maria la Nova. Nel 1601, la chiesa di Santa Maria degli Angeli venne concessa ai Frati Minori Osservanti che, grazie alle generose offerte della Contessa Luisa de Luna y Vega, costruirono il proprio cenobio nel 1604. Con l’occasione, venne eseguito un rammodernamento ed ingrandimento dell’antica chiesa.

Nel 1636 il convento dei minori subì un crollo parziale in seguito al quale fu approntata un’altra opera di restauro facendo uso, per ripristinare la parte crollata, delle pietre del vicino castello. Storia travagliata fu anche quella della costruzione del noviziato, iniziata nel 1688 e terminata soltanto nel 1709 a causa della mancanza di fondi. Un ulteriore restauro ed ampliamento della chiesa fu condotto dal 1740 al 1771, come testimoniato da un’iscrizione che si trovava nell’arcata tra l’abside e la navata e riportata dallo storico nisseno Camillo Genovese.

Nel 1867, durante un’epidemia, il convento venne adibito ad ospedale per colerosi e successivamente, nel 1873, la chiesa venne definitivamente chiusa al culto, per passare alla proprietà del Ministero della Guerra, che l’adibì a caserma e magazzino militare. Questo passaggio segna l’inizio di un periodo di completo abbandono della chiesa che culminò con il crollo parziale del tetto, nel 1964 e la successiva realizzazione, nel 1972, di un solaio in cemento armato.

Purtroppo, dell’interno dell’edificio non rimane più nulla, ma possiamo ancora ammirarne l’impianto planimetrico, tipicamente normanno, che consta di una singola navata. Inoltre, si trovano nella parte esterna, alcuni preziosi elementi decorativi, purtroppo spesso rovinati dalle sopraedificazioni e dagli inappropriati restauri condotti.
Degna di particolare rilievo è la porta maggiore occidentale, a causa dei particolari fregi che l’adornano: costruita in pietra arenaria, possiede un archivolto a sesto acuto in tre livelli, sostenuto da quattro colonnine cilindriche dotate di capitelli.