Palazzo Testasecca
Realizzato durante il XIX secolo in stile neoclassico dalla famiglia del Conte Ignazio Testasecca. Si trova in Corso Vittorio Emanuele, di fronte al Palazzo Benintende.
Palazzo Benintende
Realizzato dall’architetto Giuseppe Di Bartolo, che presenta un’interessante sovrapposizione di ordini architettonici: le colonne al piano nobile sono in stile ionico, mentre quelle del secondo piano in stile dorico; numerosi sono anche i medaglioni e le lesene che aumentano il valore architettonico del palazzo. Nel 1862 vi alloggiò Giuseppe Garibaldi. È sito in Corso Vittorio Emanuele.
Palazzo Provinciale
La realizzazione fu iniziata dallo stesso Giuseppe di Bartolo nella prima metà del XIX secolo. L’architetto voleva costruire un enorme edificio che fosse sede sia degli uffici provinciali che di quelli comunali.
La complessità dell’opera, però, risultò tale che nel 1870 il palazzo era ancora ben lontano dall’essere completato. Il progetto fu allora ridimensionato dall’ingegnere Agostino Tacchini e fu destinato ad ospitare i soli uffici della Provincia.
Tra gli artisti che contribuirono alla realizzazione del palazzo, si ricordano: il nisseno Luigi Greco che realizzò l’aula consiliare e lo scalone principale; un altro nisseno, Michele Tripisciano, per le sculture che ornano il palazzo; il catanese Pasquale Sozzi per le decorazioni interne.
Castello di Pietrarossa
Il castello di Pietrarossa si trova su un’altura nei pressi di Caltanissetta. Si presume che sia stato costruito nel IX secolo su precedenti insediamenti anche Sicani. Durante il Medioevo fu un centro strategico ed intorno alla fine del XI secolo vi fu collocata la tomba della regina Adelasia, nipote del re Ruggero il Normanno e nel 1378 all’interno di esso si tenne un parlamento dei baroni siciliani per nominare i quattro vicari che dovevano governare la Sicilia (Governo dei Quattro Vicàri).
Nel 1567 una forte scossa di terremoto provocò il crollo del castello di cui rimasero in piedi solo i resti di due torri, visibili ancora oggi. Ai piedi dei ruderi del Castello di Pietrarossa fu edificato il cimitero Angeli.
Palazzo del Carmine
La costruzione del palazzo iniziò intorno all’anno 1371. La zona in cui sorge attualmente, all’epoca, si trovava ben fuori dalle mura cittadine ed ospitava una chiesetta rurale dedicata a San Giacomo.
Per volere di Guglielmo Peralta e di sua moglie Eleonora d’Aragona, figlia del marchese di Randazzo, vicino la chiesetta fu edificato il convento dei Carmelitani scalzi e l’annessa chiesa di Maria Santissima Annunziata, comunemente chiamata Madonna del Carmine.
Con l’espansione urbanistica che ebbe la città nei secoli successivi (ed in particolare nel XVI secolo), il complesso conventuale si trovò inglobato nel tessuto cittadino, affiancato dalla nuova chiesa di San Giacomo e dalla chiesa di San Paolino.
Durante il XIX secolo, a causa della soppressione degli ordini religiosi, i Carmelitani Scalzi lasciarono il convento che fu abbattuto per costruire la sede municipale; le chiese che lo affiancavano furono demolite e, al posto di quella del Salvatore, arretrata, fu costruito il teatro cittadino (il Teatro regina Margherita). Attualmente il palazzo ospita il Municipio della città ed è stato, negli anni, talmente arricchito nel prospetto che l’unica traccia dell’antico convento è costituita da alcuni spezzoni di muratura inglobati nei muri attuali.
Palazzo Moncada
Il palazzo Moncada detto anche Bauffremont fu edificato nella prima metà del XVII secolo dal Conte Guglielmo Moncada e doveva essere uno dei più importanti palazzi signorili della Sicilia, come testimoniano l’imponenza dell’edificio e i pregiati fregi (antropomorfi e zoomorfi) dei balconi. Tuttavia, la sua costruzione non venne portata a termine, in quanto Guglielmo ricevette la nomina a Viceré di Valencia e si trasferì in Spagna.
Restato proprietà dei Moncada fino agli inizi del XX secolo, nel1915 fu acquistato dalla Principessa Maria Giovanna di Bauffremont, la quale lo privò del suo uso residenziale e vi fece costruire un’ampia sala con galleria in stile liberty, che fu adibita alla rappresentazione di spettacoli teatrali.
Nel 1938 il palazzo fu acquistato dalla famiglia Trigona della Floresta ed in seguito adibito, con la costruzione di una sala all’interno del cortile, alla rappresentazione di spettacoli cinematografici e teatrali, con il nome di Cineteatro Trieste.
Tuttora ottempera a questo ruolo, ma dal 2009 il nome di Cineteatro Bauffremont è stato sostituito con Multisala Moncada. Dal 2010 sono inoltre aperte nuove sale dell’edificio adibite a galleria d’arte, per ospitare mostre di vario genere ed eventi estemporanei. Qui sono presenti due mostre permanenti: una sugli antichi signori di Caltanissetta, i Moncada appunto, e l’altra dedicata al grande scultore nisseno Michele Tripisciano.
Fontana del tritone
La fontana del tritone è costituita da un gruppo bronzeo raffigurante un tritone che tenta di domare un cavallo marino di fronte a due mostri marini che lo insidiano. Ispirata alla mitologia greca il Tritone è un dio marino con il corpo per metà uomo e per metà pesce, figlio di Poseidone e Anfitrite. La figura mitologica è stata spesso usata nella costruzione di fontane e ninfei, anche il Bernini lo ha collocato nella sua famosa fontana a Roma.
Fu scolpita dal nisseno Michele Tripisciano nel 1890 ed inizialmente posta nell’androne di Palazzo del Carmine: la fontana fu creata dall’architetto Gaetano Averna per essere posta nella sua attuale locazione, al centro di Piazza Garibaldi, dove fu inaugurata il 15 dicembre 1956, in sostituzione ad un vecchio lampione in ferro a cinque luci.
Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, l’intera piazza Garibaldi è stata sottoposta a lavori di pavimentazione in basoli di pietra lavica per impedire il passaggio di automobili e consentire il libero transito dei pedoni. In questa occasione anche la fontana del tritone è stata restaurata e vi sono stati installati impianti di illuminazione che l’hanno riportata così all’antico splendore. Spesso la fontana del tritone, anche stilizzata, viene usata come simbolo distintivo della città.
Strade, piazze principali e Ville Comunali
In città esistono diverse vie e piazze con un notevole interesse storico e urbanistico; alcune di esse sono:
- Piazza Garibaldi, nel cuore del centro storico, in cui convergono i quattro quartieri storici della città,
- Corso Vittorio Emanuele,
- Corso Umberto I,
- Viale Regina Margherita.
Sono presenti tre ville comunali: Villa Cordova, in Viale Conte Testasecca, Villa Amedeo, in Viale Regina Margherita, Villa Monica, in Via Filippo Turati.
Delle tre, la villa Amedeo è il giardino pubblico di maggiori dimensioni e costituisce il “polmone verde” della città. Sono inoltre presenti altre aree verdi pubbliche attrezzate per attività ludiche, come il parco Robinson, nel quartiere Redentore. Nonostante ciò il verde pubblico fruibile si attesta sull’1,83 m² per abitante collocando il capoluogo nisseno al 98º posto nella classifica nazionale.
Altre aree verdi di minore rilievo si trovano in Piazza della Repubblica; in Piazza Giovanni XXIII; in Piazza Falcone e Borsellino; nell’area compresa tra Via Catania e Via Galilei; in Via Niscemi; in Piazza Jacono e in Via Monte San Giuliano, dove è situato il belvedere della città.
Villaggio UNRRA Casas
Il villaggio UNRRA Casas sorge a circa 3 km dal centro storico, e risulta inglobato all’interno della città stessa. Si tratta di un complesso di alloggi, realizzato nell’immediato dopoguerra, dall’organizzazione internazionale UNRRA Casas (United Nations Relief and Rehabilitation Administration), organizzazione costituita a Washington nel 1944, per fornire aiuti e assistenza alle popolazioni colpite dalla guerra, nei paesi passati sotto il controllo degli Alleati.
Nel piano regolatore generale della città, il villaggio UNRRA Casas è classificato A2 “zone della città postunitaria o città del primo novecento”, di interesse storico e sottoposto a tutela e limitazioni degli interventi di tipo edilizio.